Quando si parla di bici elettriche, l’autonomia della batteria risulta tra le caratteristiche da non sottovalutare, nonché un basilare criterio di scelta che può aiutare moltissimo nell’acquisto. Dopotutto, è necessario che l’e-bike risponda alle proprie necessità in termini di mobilità, comfort e accessori disponibili.
Ma, appunto, anche la batteria fa la sua parte.
In media, infatti, un ciclo di ricarica completa permette alla bici elettrica di coprire facilmente distanze che possono attestarsi da circa 50 chilometri, raggiungendo in modo agile addirittura i 120. Tuttavia, i fattori che possono incidere sulle prestazioni del cosiddetto “accumulatore” sono molti.
La capacità, così come le caratteristiche tecniche della batteria stessa possono fare la differenza: ecco dunque cosa è necessario sapere se si è in procinto di acquistare la prima e-bike.
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Autonomia bici elettrica: cosa può influire sulla durata
I dati più significativi legati alla capacità della batteria di una bici elettrica sono due: il voltaggio, che misura la potenza relativa all’accumulatore e l’amperaggio, che prende in considerazione la quantità di cariche elettriche che la batteria stessa è in grado di generare al secondo.
In linea generale, una batteria di fascia media, detta appunto accumulatore, presenta una potenza mai inferiore ai 37 Volt, unita a una carica elettrica che si aggira intorno ai 10 Ampere Ora.
Questo garantisce alla bicicletta elettrica un’autonomia media di circa 50-80 chilometri in termini di percorrenza lineare su percorsi prevalentemente pianeggianti.
Viene da sé, però, che il consumo di energia elettrica da parte dell’accumulatore deve essere rapportato al motore che alimenta l’e-bike: una bicicletta elettrica a pedalata assistita, che di solito non supera i 25 chilometri orari, è munita di un motore da circa 250 watt, difficilmente con potenza superiore.
Questo vuol dire che tali condizioni possono essere significativamente influenzate dal peso dello stesso, di solito pari a circa 2,5 chilogrammi.
Anche il tipo di rapporto legato all’assistenza della pedalata gioca un ruolo fondamentale in termini di consumo e quindi di autonomia della batteria.
Le e-bike più moderne e all’avanguardia possono disporre ad esempio di una modalità Eco o Tour, in grado di preservare l’autonomia della batteria consentendo una più ampia percorrenza.
Invece, rapporti quali Sport o, ancora, Turbo sono meno indicati in termini di risparmio energetico, ma adatti a percorsi più grintosi e aggressivi.
Il consumo della batteria della bici elettrica appare in ultimo influenzato anche dalle abitudini e dalle caratteristiche del ciclista: fattori quali il peso dell’utilizzatore così come lo stile di guida e il tracciato scelto, possono variare l’autonomia dell’accumulatore in maniera non marginale.
Un ciclista più leggero su tracciati sterrati o impervi, dove è necessaria una guida sportiva, ridurrà notevolmente i consumi rispetto a un soggetto dal peso più sostenuto. Discorso analogo anche per tracciati pianeggianti o asfaltati.
Come estendere la durata della batteria
La principale differenza che intercorre tra una bici elettrica e una Mountain bike convenzionale risiede nella presenza del motore, grazie al quale è possibile raggiungere il luogo desiderato senza fare sforzo.
Le bici elettriche di ultima generazione, specie i modelli di fascia medio/alta, presentano una notevole autonomia, permettendo di affrontare anche lunghe percorrenze. Tuttavia, al fine di migliorare la durata della batteria, è fondamentale calibrare al meglio l’utilizzo dell’intensità di assistenza della pedalata.
Ogni e-bike è dotata di un computer di bordo che dispone di molteplici livelli di assistenza, gli stessi che possono essere selezionati in funzione della difficoltà del tracciato da percorrere.
Qualora non si percepisca eccessivo sforzo, è opportuno ridurre il livello di pedalata assistita; scelta, quest’ultima, per la quale possiamo optare anche quando siamo in discesa. In questo modo è possibile incrementare facilmente l’autonomia di svariati chilometri.
Al fine di migliorare l’autonomia dell’accumulatore è altrettanto importante pianificare per tempo il percorso che si intende seguire, calcolandone i chilometri e tenendo conto delle percentuali di salite e discese presenti.
In questo modo sarà possibile partire in sicurezza e con le idee ben chiare, in modo tale da pianificare, se necessario, un breve pit stop in itinere per ricaricare la batteria.
Anche un’adeguata manutenzione della bici elettrica permette di mantenere tale mezzo in totale efficienza, incidendo di conseguenza anche sulla durata della batteria.
Fondamentale è pertanto utilizzare correttamente le marce, tenendo a mente che, come avviene per l’auto, anche in questo caso frenate e partenze eccessivamente frequenti implicano maggiori consumi.
Non poco marginale appare inoltre tenere sotto controllo il peso totale della bici, riducendo la massa al minimo. Ad esempio, meglio evitare dunque zaini e borse, prediligendo marsupi leggeri e poco ingombranti. Un peso complessivo ridotto offrirà un notevole riscontro circa i chilometri di autonomia.
Allo stesso modo, è utile monitorare anche il ritmo della pedalata: una frequenza superiore ai 50 giri al minuto permette di ottimizzare l’efficienza del motore mentre, al contrario, una pedalata eccessivamente lenta consuma una notevole quantità di energia.
Prima di partire è sempre importante verificare anche la pressione delle gomme, eseguendo la calibrazione in funzione delle attività previste: un gonfiaggio opportunamente calibrato in funzione della tipologia di tracciato o terreno consentirà di migliorare le performances della e-bike, proprio come avviene per una comune Mountain Bike.
Le batterie agli ioni di litio presenti nelle bici elettriche sono estremamente performanti, ma di contro anche molto delicate. Ottenere il massimo in termini di autonomia implica prendersene cura in maniera costante, mediante pochi semplici accorgimenti.
La bici elettrica e la relativa batteria, se a riposo, devono essere preferibilmente riposte in ambienti che presentino una temperatura sempre inferiore ai 30 gradi: quella più indicata è in genere intorno ai 20 gradi ma mai sotto lo zero.
Un garage o una cantina sono pertanto luoghi ideali per custodire tale mezzo, senza pregiudicarne le funzionalità.
Infine, è fondamentale ricordarsi sempre di non mantenere completamente carica, o al contrario scarica, la batteria, troppo a lungo. Meglio mantenere una carica compresa tra il 30% e il 60%, utilizzando successivamente il caricabatterie in dotazione, lo stesso che garantisce la corretta ricarica, evitando sbalzi di tensione.
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