I doposci sono calzature tecniche concepite per camminare in sicurezza prevalentemente sulla neve così come su superfici ghiacciate: traggono, infatti, il proprio nome da questa amatissima pratica sportiva invernale.
In generale, possono essere considerati al pari di scarponcini, caldi e confortevoli, ideali per effettuare trekking, per raggiungere gli impianti sciistici così come per percorrere tratti stradali ghiacciati sia in montagna che in aree urbane, in presenza di nevicate di notevole entità, riducendo al minimo il rischio di cadute accidentali.
La principale funzione dei doposci è senza dubbio quella di mantenere il piede al caldo e perfettamente isolato dall’umidità del terreno, sebbene la moltitudine dei modelli in commercio offra funzionalità e caratteristiche sempre più avanzate.
Dalle imbottiture interne termiche e isolanti fino ad arrivare a suole antiscivolo dal grip ottimale, spaziando per tomaie morbide e resistenti, che si rivelano perfettamente in grado di sostenere la caviglia, evitando così distorsioni o fratture. Queste sono le peculiarità che devono essere sempre tenute in seria considerazione qualora fosse necessario acquistare i doposci.
Come scegliere i doposci più caldi, confortevoli e funzionali? Ecco tre consigli pratici per i principianti che desiderano una calzatura tecnica pratica e funzionale, senza tuttavia rinunciare alla comodità.
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3 consigli pratici per scegliere i doposci
Quando è necessario scegliere i doposci, è utile tenere conto di una serie di variabili che possono influire in maniera significativa sulla tipologia della calzatura tecnica più indicata: se si intende effettuare soprattutto passeggiate in pianura, la comodità e la libertà di movimento devono essere poste al primo posto.
Discorso differente va fatto per chi pratica trekking o predilige le escursioni in montagna dove, in presenza di neve e ghiaccio, un corretto isolamento termico, una suola ben aderente al terreno così come una tomaia sostenuta e robusta possono concorrere nel preservare il piede e la caviglia, supportandone in sicurezza la fragilità.
È fondamentale tenere conto anche della durata del percorso che si intende affrontare: uscite brevi e inferiori alle tre ore di cammino richiedono calzature comode e preferibilmente ammortizzate nell’area del tallone. Uscite medio lunghe necessitano invece di doposci totalmente ammortizzati in modo da assorbire tutte le sollecitazioni provocate dal terreno e a carico del piede.
Anche le condizioni climatiche rappresentano una variabile significativa della quale tener conto: un clima prevalentemente mite e soleggiato, richiederà una calzatura tecnica maggiormente traspirante, in grado di impedire una massiccia sudorazione. Di contro, per un clima umido e piovoso, si renderanno necessari doposci termici e perfettamente isolati che preservino il piede dal freddo e dall’umidità.
Doposci più caldi
Scegliere i doposci più caldi appare fondamentale se si è soliti praticare trekking in montagna, dove neve e ghiaccio rappresentano delle costanti non solo durante la stagione invernale ma anche in primavera e in estate.
Fondamentale diviene dunque l’imbottitura dei doposci che in genere è in grado di coniugare un isolamento ottimale, combinando comfort e traspirabilità.
In genere, lo strato interno del doposci viene proposto in fibre sintetiche quali il poliestere e il nylon, o meglio ancora in pelliccia naturale o in shearling, opzioni in grado di isolare termicamente il piede, mantenendo una temperatura tale da impedirne l’eccessiva sudorazione.
Meglio tuttavia prediligere imbottiture estraibili in modo tale che all’occorrenza possano essere comodamente sanificate con prodotti specifici e antibatterici.
Doposci impermeabili e traspiranti
Traspirabilità e impermeabilità sono entrambe caratteristiche che le calzature tecniche invernali quali i doposci devono necessariamente assecondare. A fare la differenza sono dunque i materiali, sia esterni che interni, che devono essere in grado di mantenere una temperatura ottimale all’interno, senza aumentare la sudorazione a carico del piede. Questo grazie a una corretta ventilazione.
Non c’è nulla di peggio, infatti, di percepire il piede eccessivamente sudato durante un trekking in montagna: un inconveniente frequente che tende a provocare spesso la formazione di fastidiose vesciche, pregiudicando inevitabilmente il comfort della camminata.
Doposci antiscivolo
Un’ultima cosa, ma non certo la meno importante, il doposci deve essere antiscivolo.
Il principale obiettivo di tale calzatura tecnica è infatti di promuovere la camminata, rendendola quanto più sicura possibile anche su terreni ostili e accidentati, prevalentemente coperti da neve e ghiaccio, riducendo il rischio di cadute.
Determinante risulta dunque la suola che, oltre a dover essere ammortizzata per attutire le sollecitazioni date dalle asperità del terreno, deve garantire la perfetta adesione allo stesso, a prescindere dalle condizioni.
In questo caso conviene optare per calzature tecniche da neve dotate di suola a carrarmato, meglio ancora se dotata di tacchetti con profilo multi-direzionale in grado di promuovere l’aderenza al terreno, riducendo il rischio di spiacevoli e dolorose scivolate.
Il materiale da prediligere è senza dubbio la gomma termica che, oltre a disporre di un’ottima flessibilità in grado di rendere più confortevole la camminata, permette di isolare il piede mantenendone la temperatura interna ottimale.
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