Una delle caratteristiche che contribuisce a rendere comodi i doposci, le calzature tecniche da neve per eccellenza, è senza dubbio l’imbottitura: si tratta infatti di una componente interna il cui compito è soprattutto quello di isolare il piede mantenendolo caldo, ed evitando che le basse temperature esterne tipicamente invernali, possano pregiudicarne il comfort in camminata.
Tuttavia, come tutte le calzature invernali, anche i doposci necessitano di alcune cure e di un’attenta manutenzione, volta a preservarne la funzionalità nel corso del tempo nonostante la normale usura.
Per questo è importante proteggerli in un ambiente asciutto e lontano da fonti di calore diretto durante i periodi di inutilizzo, evitando accuratamente l’umidità.
Un ambiente umido può infatti influire negativamente sull’imbottitura dei doposci, comportando proliferazioni batteriche e, nel peggiore dei casi, compromettendone la funzionalità.
Come sostituire l’imbottitura di un doposci qualora si rivelasse necessario? Ecco alcuni suggerimenti utili per riportare la calzatura tecnica da neve alle condizioni originarie.
Caratteristiche dell’imbottitura dei doposci
L’imbottitura caratterizza senza ombra di dubbio il “cuore” dei doposci, ovvero l’elemento determinante in grado di rendere tale calzatura tecnica perfettamente funzionale. Permette infatti di isolare termicamente il piede, preservandolo dalle basse temperature e mantenendolo al caldo, anche se immerso nella neve o a stretto contatto col ghiaccio.
I materiali impiegati per imbottire i doposci possono essere diversi, e da questi dipende l’isolamento termico della calzatura. Il più comune e utilizzato è sicuramente la gommapiuma o poliuretano espanso, considerato tra i materiali più efficaci poiché in grado di trattenere il calore all’interno del doposci, risultando comunque traspirante.
Ulteriori imbottiture possono essere costituite da fibre sintetiche tecniche e impermeabili, poste all’interno sotto forma di fodera e ancora shearling, pile o pelliccia naturale o sintetica: in genere questa tipologia di imbottitura non è removibile ma cucita e assemblata in maniera permanente all’interno della tomaia.
Questi modelli, nonostante appaiano efficaci sotto l’aspetto funzionale, di contro richiedono maggiori cure e un’accurata e costante manutenzione, questo per evitare di dover sostituire proprio l’imbottitura, con relative complicazioni annesse.
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Come sostituire l’imbottitura removibile dei doposci
Sostituire l’imbottitura dei doposci può essere relativamente semplice se il modello di calzatura tecnica ne prevede la rimozione mediante una piccola cerniera posta sulla parte laterale.
In questi casi basterà dunque ricollocare la nuova imbottitura all’interno del doposci dopo averla indossata esattamente come un calzino. Questo per conformarla al proprio piede e determinare la posizione più corretta.
L’operazione diviene più complessa se il doposci non prevede imbottiture di ricambio pronte all’uso. In questo caso, sarà necessario estrarre il calzare, armarsi di pazienza e sciogliere le cuciture per ricavare una sorta di cartamodello su cui andrà in seguito modellato il materiale grezzo.
Come rimuovere l’imbottitura cucita nei doposci
Qualora il proprio modello di doposci non presenti l’opportunità di sostituire l’imbottitura semplicemente sfilandola dal suo interno, tale operazione può rivelarsi piuttosto complessa: è necessaria manualità e un minimo di dimestichezza con ago e filo.
In questo caso, l’imbottitura vede una serie di cuciture che permettono alla stessa di aderire internamente alla tomaia: andranno sciolte con delicatezza al fine di non danneggiare il tessuto interno, per poi rimuovere il materiale isolante, cercando di mantenerlo quanto più possibile integro.
L’integrità del materiale interno da sostituire è importante poiché, una volta rimosso, da questo sarà possibile ricavare una vera e propria sagomatura da utilizzare per disegnare e predisporre la successiva imbottitura sostitutiva.
Una volta scucita, l’imbottitura apparirà come un classico cartamodello da sarta: presenterà infatti le due parti laterali del calzare e una suola centrale. A questo punto sarà sufficiente appoggiare la vecchia imbottitura privata delle cuciture sul nuovo materiale e tracciarne i contorni con un banale pennarello, per poi tagliare la sagoma ottenuta con una forbice ben appuntita, cercando di essere quanto più precisi e fedeli possibile all’originale.
Occorre tenere presente che sarà necessario considerare almeno un paio di centimetri in più rispetto al margine della vecchia sagomatura: tale spazio si rivelerà particolarmente utile quando l’imbottitura dovrà essere nuovamente cucita. Qualora risultasse eccessivo, potrà comunque essere rimosso una volta completato il calzare sostitutivo.
Per agevolare l’assembramento e la cucitura del nuovo materiale, basterà avvalersi di qualche spillo che manterrà ben salda l’imbottitura rendendone preciso il posizionamento anche durante il passaggio di ago e filo: in alternativa, può essere utile e pratico procedere con una macchina da cucire.
Terminata tale operazione, sarà sufficiente indossare l’imbottitura e valutarne l’effettiva comodità per poi reintrodurla facilmente all’interno del doposci, fissandola con qualche punto.
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